Traccio segni e scritture non per rappresentare ma per fermare me stesso su una pagina tempo. Se è vero che anche questo diventerà racconto o diario sarà solo perché tutto quello che ha fatto l’uomo, compresa la prima impronta lasciata sulla sabbia è rimasta nella nostra memoria anche se tanti venti ne hanno cancellata l’immagine.
Come ha ben scritto Janus: “Il segno ha in sé la possibilità di ribellarsi anche a se stesso, diventare indecifrabile come antiche lapidi incise da una lingua remota e sconosciuta. È questo il suo ritorno alle origini, quando nulla esisteva ancora nella mente degli uomini salvo qualche barlume opaco di luce nel ghiaccio o nella canicola dei suoi primi sogni”
Ogni colore è carico di significati polivalenti strettamente legati al mondo naturale e al rapporto magico che l’uomo ha da sempre intrattenuto con esso, un simbolo impregnato di risonanze emotive.